RELAZIONE PRESENTATA AL CIDA ROMANO 2018 E AL CONGRESSO SU NETTUNO DELL’ERIDANO 2018
(Per chi volesse una Lettura Esperienziale: attraverso il viaggio delle immagini e il ritmo delle parole entriamo nel mondo di Nettuno. Consiglio di trovare un momento di relax e l’ascolto di questa musica: https://www.youtube.com/watch?v=O748TfWmR-k&t=156s
(SECONDA PARTE)
“Il fenomeno sociale della moda vestimentaria, attraverso un analisi astro-antropologica dell’influenza che Nettuno ha avuto nell’evoluzione del gusto,dello stile e dell’ideale delle forme del corpo femminile”
di Nunzy Conti
[…] La fonte maggiore di ispirazione di tutti gli artisti di ogni epoca storica , che siano pittori scultori o poeti, è sempre stata lei. Cercando di scolpirne un ideale di bellezza in continuo mutamento ,le sono state dedicate opere immortali. Ma per sostenere quell’ideale è sempre stata schiava dei dictat della moda.
Da sempre si è sottoposta a sacrifici indicibili pur di apparire bella. A secondo il tempo e i gusti del momento è intervenuta sul proprio corpo infliggendosi grandi torture pur di rientrare nei canoni di quella bellezza.
Pensiamo ai busti di stecca di balena che le donne , stringevano fino a spezzarsi le costole, pur di ottenere un vitino di vespa.
L’alternarsi di magrezza e opulenza è un ciclico riferimento che si ripete sempre uguale a se stesso.
Lo stile della donna in carne e piena di forme è intimamente legato all’immagine della fecondità e della procreazione: la Venere di Willendorf, statua votiva dell’epoca preistorica ,ne è un esempio.
In lei sono estremamente marcate le forme tipiche della femminilità: gambe, braccia, volto, appena accennati mentre il seno e il ventre, sono al contrario molto evidenziati.
Altri esempi nell’antichità di questa alternanza di forme femminili
La VENERE di MILO, considerata il perfetto ideale di bellezza femminile.
Le stesse caratteristiche fisiche, prosperose e morbide le ritroviamo nella matrona romana.
Facendo un balzo nel tempo arriviamo all’austero Medio Evo, dove il corpo della donna si consacra a un ideale di ascetismo e castità, purezza e perfezione.
E nel Rinascimento l’armonia e la grazia della VENERE e della PRIMAVERA del BOTTICELLI, con una donna simbolo di amore eterno e puro, il cui corpo è pudicamente velato.
E nel 500 con Tiziano, la DANAE e la VENERE DI URBINO, i cui i corpi sono ritratti in un ambiente domestico, suggeriscono che il corpo delle donne ha qualcosa di divino. O come la Gioconda di Leonardo,che, con il suo enigmatico sorriso ci seduce da sempre.
Fin dai primi dell’800 si afferma una donna invisibile, trasparente, il busto diventa una vera e propria gabbia, provocando anche difficoltà respiratorie, danni permanenti agli organi riproduttivi. La luce del sole è proibita,la pelle è bianca, il pallore desiderato si accentua anche con la polvere di riso .La donna deve sembrare debole, bisognosa di protezione ,senza alcuna autonomia.
Tutte come Violetta, la signora delle Camelie, nella Traviata di Verdi.
”Un dì felice,eterea”,mentre la tubercolosi, il male del secolo, la consuma . Gli abiti sono troppo leggeri e troppo scollati, lasciano quasi scoperto il seno. La moda dell’epoca la vuole così , e per raggiungere quell’ideale si sottopone a rigide diete e digiuni per apparire diafana , la prima anoressica della storia. E Nettuno è in Capricorno, proprio come la generazione successiva degli anni 1990, il cui male oscuro sarà proprio l’Anoressia: ossa fra tatuaggi e piercing,mascheramenti di una società e di un corpo in disfacimento. Questo bisogno oltrepassare i propri limiti ,di trascendere la materialità, illudendosi di non pagare poi lo scotto delle proprie esagerazioni fa parte del genere umano. Ma Nettuno è li,non ci abbandona, lui è fantasioso e vuole il nostro risveglio. Ma è necessario aprire le porte giuste,nei suoi labirinti ci si perde,” l’ombra di Nettuno non ha identità, dentro di te c’è il vuoto.. il dolore dell’anima che soffre perché sente di non potersi affrancare da ciò che è collettivo”2
Gli artisti che non creano,anche loro diventano anoressici di vita. Devono tener viva l’ispirazione, amministrare la propria follia, e l’Alta Moda con i suoi profeti,figli prediletti della Fantasia, è da sempre complice di questa follia, e nel processo di realizzazione “dal regno dell’indifferenziato in cui agiscono..rapiti e posseduti dal loro demone “3, risalgono al regno della ragione, e diventano pratici imprenditori. I Re Mida del Pret-a-Porter invece, nell’industrializzazione del prodotto creato, devono effettuare una sorta di “sacrificio” della purezza dell’Arte, ma è il solo modo di “affrancarsi da quel collettivo”, e incanalare quelle idee al servizio di tutti: portare alle masse, gli ideali artistici tradotti e re-interpretati in un codice di creatività razionalizzata e pratica. Nettuno dunque si riscatta in questo processo ma solo per un istante, prima di riprendere il viaggio alla ricerca del Santo Graal di “Divina Bellezza ”e raggiungere l’Armonia. Purtroppo oggi quando parliamo di bellezza, pensiamo all’ elisir di lunga giovinezza ,negando al corpo, che è la prima immagine di noi, l’essenza del vero benessere. La nostra vita è falsata da un ideale che appartiene solo all’ombra,uno specchio che ci rimanda l’oscuro ritratto di Dorian Gray.
“Com’è tragico ,mormorò Dorian Gray,gli occhi fissi sul suo ritratto, “Com’è tragico! Oh diventerò vecchio ,brutto,ripugnante. E questa immagine rimarrà sempre giovane…Oh si potesse realizzare il contrario!..Darei la cosa più preziosa del mondo!Darei anche la mia anima per questo!” (Il ritratto di Dorian Gray-Oscar Wilde).
“La bellezza è stata una delle più entusiasmanti promesse della modernità…idee guida dell’inquieto spirito moderno”-ci dice Bauman in “Vite di Scarto” – Leon Battista Alberti dichiarò che la bellezza era perfezione, “ma ritengo che una volta che l’oggetto acquista una forma perfetta , ogni ulteriore cambiamento non sia possibile”. La perfezione indica che avendo raggiunto lo scopo, il cambiamento deve terminare. “Quando ambiamo alla perfezione lo sforzo della nostra immaginazione è massima..“
Ma “..la perfezione è un eterno non ancora..qualcosa verso cui protendiamo senza afferrarlo mai..finché il sogno rimane idealizzato contiamo i giorni e i giorni contano…”. E”per accedere a Nettuno bisogna aver passato la dogana di Saturno”2. Nettuno stimola l’anima al mutamento delle forme,in un indagine spirituale profonda intima e privata,ma se la coscienza non è solida,si cade nella trappola delle dissolvenza con una mancata visione del se reale. Il cambiamento che chiede prevede una lenta trasformazione per arrivare alla completa metamorfosi, in un equilibrio stabile fra l’ inconscio e la coscienza,basi sicure per una solida identità. Questa visione così mutevole e illusoria che la donna interpreta costantemente nei processi di trasformazione, si conferma proprio nei transiti di Nettuno,una fantastica avventura,che, di certo inizialmente procura caos e disgregazione,ma che, accettandone la sfida,in bene o in male ci trasformerà completamente, e non potremo mai più essere gli stessi. Ma questo è soprattutto un processo interiore individuale che ci chiede di essere in linea con la nostra autenticità, che nel cambiamento prevede uno spirito di imitazione consapevole, appartenere ad un idea non significa totale e cieca imitazione. Troppo spesso improvvisamente, tutti vogliamo la stessa cosa,facciamo la stessa cosa e la moda,in questo rivela la sua ombra “è imitazione di un modello e appaga il bisogno di appoggio sociale ,conduce il singolo sulla via che tutti percorrono..non di meno appaga il bisogno di diversità…”4. Si esplica in senso psicologico nel concetto di IMAGO che porta nascosto il ”desiderio di un ideale di perfezione”già sperimentato dal nostro inconscio, a cui ci agganciamo ogni volta che quella situazione ci viene incontro. “Il cambiamento della moda indica la misura dell’ottundimento della sensibilità agli stimoli nervosi:quanto più nervosa è un epoca ,tanto più rapidamente cambieranno le sue mode (pensiamo al novecento),e la moda diventa “un giudizio di valore”4.
Nel 1829 appare un articolo sulla rivista Mode “la moda che rifiuta la tirannia dei modisti e ridà la giusta importanza alla tecnica sartoriale,invita le lettrici a non essere più dei docili attaccapanni ma ad imporre la propria eleganza,a prevedere e ad anticipare la moda ,ad abbandonarla prima che diventi di tutti.” La libertà da vecchi schemi di pensiero e il cambiamento generazionale è fortemente sincronico con tutti i transiti dei pianeti generazionali ovviamente ,e non solo con Nettuno. In certi momenti storici Urano ,Nettuno e Plutone , perfettamente allineati nello scopo,hanno stimolato i più grandi sconvolgimenti nei campi di indagine che la tradizione gli attribuisce,uniti nell’intento di trasmettere al mondo il loro messaggio : “Chi non si trasforma e cambia, muore”.Quando la storia attraversa una crisi,l’umanità si candida ad accogliere e percepire, prima con riluttanza ,con stupore e poi con enfasi il processo di dissoluzione e ricostruzione,attraverso la rappresentazione delle sue vicende. Ma come per tutte le epoche i fermenti del nuovo iniziano a serpeggiare molto prima della loro effettiva definizione e ogni inizio prevede una fine.
“Ogni atto di creazione è, prima di tutto, un atto di distruzione”(Pablo Picasso)
Nei primi decenni dell’800 con la crisi dei valori della Ragion Pura e dell’Illuminismo iniziò a serpeggiare un senso di delusione e un bisogno di ritirarsi dentro se stessi a cui partecipò tutta l’espressione artistica. Nel 1821 Nettuno entrava in capricorno in congiunzione stretta a Urano e in piena Restaurazione gli artisti volgono lo sguardo indietro ad un passato dove cullano desideri e rinnovate emozioni con spirito malinconico e appassionato, sono gli interpreti del Romanticismo.La donna che nella Rivoluzione Francese aveva creduto finalmente di essere libera ,ora rientra nella tradizione,di nuovo incastrata in “modelli rigidi e formali. Dopo lo stile impero degli anni precedenti il giro vita torna al suo posto e inizia a stringersi. Il senso di praticità ed efficienza e il forte senso di imprenditorialità dei valori Capricorno portarono nell’abbigliamento lo stravolgimento di ogni canone passato:nasce la macchina da cucire e ISAAC MERRIT SINGER, uno scorpione con nettuno in sagittario, che da sempre è sinonimo di macchina da cucire, ne è il promotore assoluto. Le donne,finalmente potevano cucirsi gli abiti da sole o comprarne di già confezionati. Notevole fu l’interesse per la moda inglese maschile. I sarti anglosassoni erano ricercatissimi. Quel distacco ironico dalla realtà caratterizzato da un ostentazione di eleganza e rifiuto della mediocrità borghese, produsse un fenomeno maschile unico,per l’importanza storica che ha avuto sul ragionamento moda: il dandismo. Ritenuti gli uomini più eleganti dell’epoca,(Oscar Wilde ,fu uno di loro), i dandisti mettono in discussione le strutture sulle quali si fonda il vestire ed è probabilmente la prima forma di discorso attorno a questo fenomeno. George Bryan Brummel il personaggio simbolo, diceva: “suprema virtù dell’uomo non è la nobiltà ma l’eleganza.
La moda,considerata da troppi un’arte minore sottovalutata, è invece da sempre colei che ha trasformato una necessità,un esigenza in un alta forma di creatività: e cosi l’abito si fa arte,un’opera , dove il Dionisiaco e l’Apollineo si incontrano per partorire “quella scultura in movimento”. Il Couturier ieri ,lo stilista oggi, con la loro “sincera e appassionata dedizione” sono gli artisti che di certo hanno saputo conciliare questi due opposti. Ma l’arte, continuo a chiedermi è tale in quanto forma?. Tenta di spiegarlo Valentina Medda: “..Questi due aspetti, (il dionisiaco e l’apollineo ) che sembrano antitetici… sono in realtà complementari e indissolubili..Il dionisiaco, quel lato vitale che gioca con l’ebbrezza, è forza liberatoria, caos creativo, essere. L’apollineo, invece…cerca di dare forma alla vita nella sua espressione più bella…Se l’Apollineo senza Dionisiaco si trasforma in sterile forma,.. ricerca estetica vuota, il dionisiaco che non trova forma è condannato al caos perenne, alla dispersione, all’impossibilità del divenire […]. Un ‘incessante lotta dunque fra il” rimanere in uno stato eterno di ebbrezza” e di estasi creativa e la necessità di distacco, di “analisi e sintesi”.
Il processo artistico è sempre doloroso una battaglia incessante fra il super-io castrante e giudicante di Saturno e l’ inconscio nettuniano che vuole abbandonarsi alle sue emozioni, libero e senza gabbia. Si oppone alla sesta casa come per indicarci la necessità che questi due pianeti trovino un compromesso. Spesso Saturno mette enormi barriere, ma nessuna diga resiste all’inondazione. Lo scontro fra queste due forze, tra caos e ordine, nell’obbiettivo finale è “incerto imprevedibile ignoto”, ma quando trova un equilibrio nel concedersi l’uno all’altro, ecco che le energie creative si incanalano in una forma originale e piena di enfasi perché racchiude da un lato la perfezione dall’altra il sacrificio che deve essere consumato per tradurre la pulsione istintiva in materia. La razionalità di Mercurio e Saturno considera tutto quello che non vede e non tocca,come un fenomeno inspiegabile ,ecco perché Giove diventa importantissimo: lui è il ponte, e insieme a Saturno “sono i due pianeti che operano all’interno della coscienza”,e quando l’identità e falsata, la mente razionale,nel suo delirio di onnipotenza ,tentenna. È solo grazie a questo incontro che Giove si allea a Plutone, per accedere al potere della visione: la pulsione creativa diventa volontà partorita. Urano poi,la cui ambizione alla perfezione spesso nega ogni possibilità di improvvisazione,chiede al dio degli oceani, proprio la libertà di esprimersi in contenuti che nella “perfezione animica” trovino tutte le conferme. Urano,il mentale, l’ottava superiore di Mercurio che guarda al Futuro,quando intuisce, resta folgorato, capta nell’aria ogni minuscola particella di nuovo, tutte le idee che circolano e come un architetto rende possibile la progettazione, scartando l’inutile e l’inaccettabile. I due insieme sono un associazione straordinaria e quando storicamente si sono alleati abbiamo avuto le più grandi evoluzioni . Non è un caso che l’esaltazione del dio degli oceani sia proprio in Acquario.
Dunque tutti gli Dei complici del progetto creativo, dell’arte che per noi oggi si fa Moda, una comunicazione che passa attraverso la Luna, signora delle nostre emozioni che si esalta proprio in Pesci, e appartiene a Nettuno. E per farlo dobbiamo abbattere tutte le barriere e “affidarci”a quella forza superiore che ci chiede di entrare in contatto con la nostra anima perché senza di essa ogni vita si spegne, ogni esperienza di cambiamento muore e con lei ogni nostra possibilità di accedere al Bene superiore,alla Bellezza della divinità che è in noi: Nettuno è emozione,diventa passione che avvolge e nutre solo nell’ ATTO CREATIVO,nel MERAVIGLIOSO ISTANTE, l’attimo fuggente del concepimento. Dice Aldo Carotenuto nel suo trattato di “Psicologia della personalità”, la creatività è secondo il mio punto di vista ,la componente più rappresentativa della personalità umana. Per Jung è “l’istinto creativo a rendere differente l’uomo dalla altre specie viventi muovendolo verso la spiritualità e la produzione di simboli”, e ancora, per Hillman la creatività è una possessione che prende svariate forme. Ma la creatività desta timore, talvolta, anche a chi la possiede. Bisogna accettare la propria irrequietezza. Irrequietezza che da sempre è il motore del processo artistico. Bisogna abbandonarsi alla Follia perché è solo lei “genitrice di pensieri e il genio infatti la frequenta; dalla ragione invece non si crea niente, se non un sistema di regole per la convivenza” dice Galimberti, uno dei massimi filosofi del nostro tempo, “siamo creature essenzialmente folli, irrazionali. Abbiamo bisogno di governare la nostra stessa follia“ e il vero artista è colui che sa “dominare la logica e ritornare al regno della ragione” amministrando con intelligenza produttiva l’espressione del prodotto creato, così da diventare artefice e, di se stesso, promotore. Ogni creativo o stilista,per rimanere nel nostro discorso dovrà incanalare il sogno, condividere con il mondo l’eternità della propria opera a servizio dei molti ,la materia sarà finalmente “riconosciuta, governata, dominata, contenuta”,non solo estatica contemplazione , ma espressione di un idea che supera l’inconscio e si fa “vedere” per essere rappresentata. (fine seconda parte)
by NUNZY CONTI-@tutti i diritti sono riservati
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NOTE
1-Simona Bulgari
2- Lidia Fassio
3-Galimberti
4-Simmel
5-Prefazione al libro di Jay Elliot, Steve Jobs
BIBLIOGRAFIA
-Storia della moda / J Anderson Black, Madge Garland ; a cura di Mila Contini
-La moda in Italia : il Novecento / Michele Rak ; schede, didascalie, indici e bibliografia a cura di Francesca Vannucchi ; consulenza di Nora Villa
-Atlante illustrato della moda : dalla pelle d’orso alle top model: forme del fascino e dello stile / Laura Cocciolo e Davide Sala Ed.Demetra
-La moda / Georg Simmel ; a cura di Lucio Perucchi ; con uno scritto di György Lukács,Oscar Mondadori
-Sociologia della moda ,Frederic Monneyron,Laterza
-I mondi della moda a cura di Simona Bulgari: La moda fra il mito e la filosofia ,Simona Bugari
-I miti del nostro tempo/ Umberto Galimberti,Feltrinelli
-Vite di scarto / Zygmunt Bauman ; traduzione di Marina Astrologo
ARTICOLI IN RETE :
-Valentina Medda, Arte e forma,quaderni di PsicoArt –Vol. 3, 2013
-Umberto Galimberti: “Sospesi nell’aria ecco il nostro sogno”
-“Ha inventato rosa shocking e zip Ma chi era davvero Elsa Schiap?” Paola Vezzosi e Francesca Lettieri (http://27esimaora.corriere.it)
-“La bellezza femminile ieri e oggi” Tesi di laurea di Alice Caroli
-Vocabolario di moda,enciclopedia treccani(http://www.treccani.it/vocabolario/moda/)
Riferimenti astrologici : Lidia Fassio