CANCRO

”..non si vede bene che col cuore”

..e ti regalerò un segreto… è molto semplice..

“L’essenziale è invisibile agli occhi”

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Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupery, nato il 29 giugno 1900

Scelgo con molta gioia di parlare del segno del Cancro confrontandolo con chi del Cancro ci restituisce una delle più grandi testimonianze ( chi mi conosce sa che la mia avventura in rete è iniziata proprio con questa frase che dà il titolo al mio blog personale Nunzy Conti)

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Antoine de Saint-Exupéry nasce a Lione il 29 giugno del 1900, da una famiglia aristocratica: il padre Jean era un ispettore assicurativo e la mamma Marie una pittrice piena di talento. Suo padre morì quando Antoine aveva solo quattro anni, ma viene cresciuto comunque con molto amore dalla madre, infatti la sua infanzia fu comunque serena e felice(cosa assai importante per un bambino cancro!), Nei passaggi più emblematici del piccolo principe si identifica costantemente questo rapporto privilegiato con il proprio bambino interno che rimane la chiave di lettura migliore per ben capire questo segno particolare e difficile da vivere “a questa terra”(Non è un caso che Antoine facesse l’aviatore..e proprio in volo trovò la sua fine). Un mondo di impercettibile delicatezza …fatto di sogno e fantasia,di amore e di dolcezza.

“Mi domando, – disse, – se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua.”
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Il piccolo principe”, un uomo con l’animo da eterno bambino, non concepisce i grandi e la loro rigidità mentale, impuntata esclusivamente verso le “cose serie”, si adatta malgrado, a loro, si finge noioso in un mondo di gente noiosa. Egli però considera il suo vero mondo, quello della sua infanzia, il suo reame incantato, il castello di Saint-Maurice, dove giocava con le sorelle e il fratello. Ed è quel mondo, quello a cui tornava sempre con la mente, quello che viveva nella sua fantasia che lo ispirava.”

Già in questo breve passaggio molte cose si possono intuire del Cancro,che funziona come un antenna parabolica nel captare tutte le informazioni emotive che transitano nell’ambiente, i cambi impercettibili di umore e le vibrazioni negative. È dotato di un intelligenza fortemente percettiva che lo porta a incontrare le informazioni direttamente dall’etere come se gli arrivassero sotto forma di intuizioni emotive. È un bambino che necessità di affetti veri e concreti, di un ambiente domestico sano, di giocare, di vivere natali felici in famiglia. Se vive in un contesto simile questo segno, figlio prediletto della Luna potrà far scaturire da esso il magnifico potenziale che ha dentro. Al CANCRO sono affidate la nostre radici, la nostra capacità emotiva, la famiglia, le nostre origini, i nostri sogni,i nostri ricordi, nostro padre.. È l’Estate dello Zodiaco,l’apice del frutto, primo segno dell’elemento Acqua, secondo segno cardinale, governato dalla Luna, femminile, testardo, alla ricerca di sicurezza affettiva e profonda intimità. Gode dell’esaltazione della Venere.

Piccolo promemoria: la Luna rappresenta il nutrimento, il contenimento emotivo, la sensibilità, la premonizione, la tenerezza e il soddisfacimento dei bisogni. La Venere, è il principio di piacere, la funzione di scelta, la capacità di scambio affettivo ,la relazione adulta, il proprio valore personale, l’autostima, la capacità di valutazione, il desiderio.

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Un mucchio di sassi smette di essere un mucchio di sassi nel momento in cui un singolo uomo lo contempla, portando con sé l’immagine di una cattedrale”

L’uomo nasce in Ariete, primo segno cardinale, prima casa, dove risiede l’identità di copertura, l’IO SEMBRO, prosegue in seconda casa, Toro con IO HO, prima di tutto un corpo, e approda in terza, Gemelli con IO COMUNICO, prima funzione di scambio. Ecco che l’IO inizia a strutturarsi, nelle prime tre funzioni fondamentali. Quando arriva in quarta casa CANCRO, l’uomo dovrà imparare a stabilire il primo contatto con il mondo personale, detto di primo confine, dovrà imparare a percepire le proprie emozioni da quelle altrui e cominciare a capire che, sulle stesse viaggia un mondo di informazioni straordinarie e impercettibili. E’ la prima fase del sentire, dell’avvertire. Il cancro è un segno fortemente empatico, ma non ancora in grado di differenziare le emozioni, per cui ciò che sente è troppo spesso condizionato dalle proprie sensazioni e da una personale visione del mondo. Il segno che gli si oppone è il capricorno nell’asse quarta/decima, radici, chioma, asse portante dell’intero tema, insieme alla prima/settima, con gli opposti storici, ariete/bilancia (luce/ombra, io se): le radici sono fondamentali per costruire le basi del nostro futuro e la quarta casa viene identificata con il padre proprio per questo.

fox“Nessun albero beneficia di una bella chioma se le sue radici non lo sostengono e lo nutrono”.

Tanti sono i miti collegati al Cancro ma quello di Persefone a mio avviso è quello che più si allinea al significato psicologico del segno. Nella prima parte della sua vita Persefone non fa nessuna scelta, non decide nulla. Viene rapita da Ade e non si rende minimamente conto di quali sono i suoi bisogni in quel momento, il suo atteggiamento è assolutamente passivo, quasi remissivo. In realtà Persefone sceglie tutto, anche se inconsciamente. La non-scelta è pur sempre una scelta. Solo in un secondo momento, in Persefone avviene la trasformazione, Quando le danno i semi di melograno, lei li mangia, scegliendo di diventare la signora dell’Ade. È venuta dunque a patti con il suo inconscio, impara a dominarlo. e questo è quello che deve fare il cancro, riconoscere e gestire la sua parte inconscia. Persefone deve diventare adulta, non può rimanere Core, la bambina, la figlia di Demetra per sempre. Deve imparare a lottare per quello che vuole per quello e che desidera, (Marte e Venere).

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.”
Antoine de Saint-Exupery,

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Il cancro mantiene un contatto profondo con il proprio bambino interno, con tutto quello che giace nella memoria, il passato, i ricordi, tutto quello che ha vissuto è inciso nel suo cuore. Il suo rapporto con il mondo dell’infanzia è sacro, come il rapporto con i bambini, ma deve imparare anche a non confrontarsi con il mondo esterno, in maniera adolescenziale e trattare tutti come fossero cuccioli indifesi e soprattutto nella vita reale, non può relegarli, quei bambini in un eterna infanzia,come vorrebbe nelle sue “segrete stanze”.

Ci restituisce bene questo concetto la dedica che Antoine de Saint-Exupery, fece nel “Il Piccolo Principe”

A Léon Werth

Chiedo scusa ai bambini per aver dedicato questo libro a un adulto. Ho un buon motivo: questo adulto è il migliore amico che ho al mondo. Ho un altro motivo: questo adulto può capire tutto, anche i libri per bambini. Ho un terzo motivo: questo adulto abita in Francia, dove ha fame e freddo. Ha un gran bisogno di essere consolato. Se tutti questi motivi non bastano, voglio dedicare il libro al bambino che quest’adulto è stato molto tempo fa. Tutti gli adulti sono stati prima di tutto dei bambini. (Ma pochi di loro se lo ricordano). Quindi correggo la dedica:

A Léon Werth, quando era bambino

Ma il cancro dovrà crescere e superare l’infanzia. Se diventa un adulto consapevole sarà una persona meravigliosa, se rimane un bambino ferito, sarà un adulto ferito, un eterno Peter Pan, difficilissimo da gestire. E per farlo dovrà lavorare duramente superare i propri traumi emotivi che lo rendono così bisognoso d’affetto, fagocitante e simbiotico. Non è mai libero. Nutre l’illusione totalmente inconscia di essere utile agli altri. Può arrivare a gestire la vita di chi ama completamente e se nell’infanzia ha sofferto sarà difficile superare questa modalità senza un adeguato riconoscimento della problematica. Deve imparare a lasciare andare a concedere all’altro un autonomia psicologica ed emotiva, deve soprattutto concederla a se stesso,superare il lato ombra. Il problema infatti è tutto legato alla tensione che vive fra dipendenza/autonomia così ben espresso nella dinamica cancro/capricorno. Il cancro solo apparentemente sembra molto dipendente, in realtà “crea dipendenza”. Il capricorno in modo diverso è anche lui vittima di questa dinamica, se in genere sembra una persona autonoma, completamente svincolata, in realtà, quando non è consapevole e maturo, cattura l’altro attraverso l’impegno totale del farsi carico(Saturno) delle responsabilità dell’altro, sostituendosi a lui nelle scelte.”Il capricorno deve trovare delle radici per riuscire a essere veramente indipendente, il cancro al contrario deve crearsi una struttura per uscire dalle sue dinamiche di trattenimento”Il cancro, quando non è risolto, cerca costantemente di trattenere i suoi affetti, di legarli a se nella sua ragnatela. Non è ancora in grado di separare e dividere le proprie emozioni da quelle altrui, è sempre tutto molto confuso per lui, io e l’altro in totale simbiotica fusione. Ecco perché poi ci appare spesso invasivo e disturbante, portato a intervenire senza che gli sia richiesto, quando sente che l’altro ha bisogno si attiva in una protezione ossessiva,va in ansia e ritiene giusto,quasi inevitabile aiutare senza rispettare gli altrui confini! Senza questo apparato e questa convinzione la sua vita è un deserto. Questa è costantemente la sua ricerca ,abbeverarsi dissetando gli altri..se non c’è questa speranza..non c’è amore. Sono infatti molto romantici,  artistici, dotati

di una sensibilità estrema, sono porosissimi, e vivono la paura dell’abbandono, del distacco. Vivono un legame fondamentale con la propria madre che spesso accudiscono fino alla fine con molta tenerezza. Spesso la morte della stessa rappresenta un trauma che procura gravi crisi, innescando però un inconscio senso di liberazione. Il cancro deve infatti diventare “madre di se stesso” prima di tutto. 

“Ciò che rende bello il deserto è che da qualche parte vi è nascosto un pozzo”

Antoine de Saint-Exupery

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È una figlia tenera, affettuosa, se il rapporto ha funzionato, e riproporrà con i suoi figli la stessa modalità. Ma nulla a che vedere con la mamma Toro! Dico questo perchè c‘è ancora molta confusione sulle posizioni della Luna che per molto tempo è stata vista “comoda” in questo segno di terra, ma se ci riflettete bene il Toro non è un segno emotivo, e Lisa Morpurgo lo aveva capito bene, dal momento che era un Toro e non si identificava affatto con questa dinamica lunare. Aveva ben chiaro dentro di lei che la differenza fosse evidentissima: il cancro è legato alle radici familiari, mentre il toro è fortemente orientato verso il clan di appartenenza, le sue sono radici culturali,di razza. Entrambi i segni sono legati al femminile, al concetto del dar vita, ma, mentre il Toro è legato all’Utero (la X morpurghiana),la grande Madre, ad un energia potente di femminile matriarcale e riproduttivo, il cancro è invece legato alle sue emozioni, al sentire, al dar vita a tutta una serie di sfumature psicologiche del proprio mondo affettivo, nutre l’anima..il toro il corpo, uno è legato al cuore, l’altro alle sicurezze materiali e pratiche….sono senza dubbio due materni completamente diversi.

Non confondere l’ amore col delirio del possesso, che causa le sofferenze più atroci. Perché contrariamente a quanto comunemente si pensa, l’amore non fa soffrire. Quello che fa soffrire è l’istinto della proprietà, che è il contrario dell’amore”. Antoine de Saint-Exupéry

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Entrambi però hanno, secondo me, in comune questa tendenza alla manipolazione, con modalità diverse, ovviamente: la mamma toro è possessiva gelosa, dotata di una enorme pazienza, spende molto tempo per i propri figli che considera suoi in eterno e chiunque si inserisca in questa dinamica è fatto fuori, spesso anche il padre viene escluso; possiede i suoi figli e le persone che ama come una sua proprietà e se cercano di uscire dal “giardinetto” lei innesca una sorta di ricatto psicologico, facendoti sentire in colpa. Nella mamma cancro assistiamo invece ad un vero e proprio ricatto emotivo, una dipendenza che lei crea giocando molto sul senso di responsabilità affettiva che hai nei suoi confronti, è proprio come l’acqua, ti entra dentro, ti invade, ti avvolge come un’onda e non ti lascia andare..ma fa in modo che sia tu a credere di aver scelto quella dipendenza..mentre in realtà non è così. Il problema da risolvere è proprio NELLE DIPENDENZE AFFETTIVE.10a

Il cancro purtroppo più che manipolarti come farebbe il toro ti ricatta proprio, innescando la dinamica della FRAGILITÀ e PRESUNTA DEBOLEZZA, appare come un’ anima che non ce la fa, che soffre per te e ti incastra coi sensi di colpa che ti procura. Le vittime più a rischio sono proprio i segni di terra l’elemento più soggetto a questa sensazione di dover rendere qualcosa, sempre. Con l’evanescente aria è più difficile, avere quel potere mentre con il fuoco è una guerra costante, fino alla resa! E spesso non è il fuoco a vincere! Questo perché il cancro è un segno apparentemente dolcissimo ( con pianeti fortemente lesi in cancro si possono avere problemi legati all’assimilazione degli zuccheri, infatti una delle problematiche che ne deriva è proprio il diabete) tenero, molto affettuoso che però nasconde una forza che in se non riconosce. Pensiamo all’animale, alla dura corazza.. la sua forza è tutta femminile, seduttiva, ti cattura, pianta la sua chela e tu sei felice di farti coccolare. Manca totalmente della capacità del taglio psicologico e fisico, niente a che vedere con il capricorno ovviamente, che gli oppone Saturno, Marte e Urano…pianeti complessi, difficili da introiettare per i cancerini. Fanno scudo con la corazza, cercando di trattenere tutto quello che c’è dentro. Dovranno infatti trovare la propria struttura interna.Ma l’’opposizione a questi tre pianeti così legati dell’azione, al movimento, al cambiare,ce lo restituiscono tendenzialmente pigro, amante del relax e del quieto vivere.(ovviamente con molti valori fuoco questo aspetto è meno forte). Fanno da una parte quadratura con l’Ariete, dunque di nuovo Marte,images agire nel mondo come individui, affermando quell’ IO SONO, per loro così difficile. Riconoscere i propri bisogni e dire io “voglio”. Integrare Marte, per diventare forti, per imparare a sopportare il taglio, la separazione. Creano una fusione con l’altro che gli impedisce di percepirsi come individui a se stanti e tendono a fare confusione sul senso universale da dare alla relazione. Devono imparare a fare il passaggio alla Bilancia, l’altra importante quadratura. Scegliere, passare dalla dipendenza alla scelta. E l’esaltazione della Venere in Cancro chiede proprio questo: arrivare ad una relazione adulta e consapevole senza perdere ne la parte empatica-affettiva, ne la capacità di confrontarsi con se stessi e l’altro in modo sano e completamente liberi, ognuno con le proprie responsabilità! Se non ci riesce diventerà una persona velenosa e vendicativa. ”Questo proprio non riesco a digerirlo” dirà..e la Frustrazione aumenta a tal punto da procurargli mal di stomaco (ferita, sanguinamento = Marte) In Astrologia infatti chi ha forti valori CANCRO, nel proprio tema natale, deve stare sempre molto attento al “cibo” di cui si nutre,deve imparare a sentire le emozioni, a dar loro valore, portandole fuori ed esprimendole in modo sano, non rifiutandole, pensando di bloccarle e trattenerle. Il cancro non può permettersi la frustrazione ..pena ..un ulcera con annessi e connessi. È proprio sullo stomaco che somatizziamo tutti gli irrisolti affettivi, quando sembra di non avere scelta e di non avere sufficiente libertà nell’esprimere ciò che “sentiamo” realmente. “Quando i contenuti si fermano qui, non possono essere digeriti e quindi vuol dire che non riusciamo a “masticarli e ad elaborarli” in modo che possano poi essere accettati-integrati oppure rifiutati-eliminati.” Pertanto, se è fondamentale per noi tutti, valutare attentamente ciò che mangiamo in modo da non ingerire “cibi tossici”, è altrettanto importante imparare a non ingerire “emozioni o affetti tossici” che lo stomaco non potrebbe triturare e digerire!!…

(Vi invito a leggere l’articolo da me pubblicato “Questo non riesco proprio a digerirlo” su questo blog ,se volete approfondire l’argomento )

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Per concludere il nostro viaggio ci tenevo a sottoporvi la lettura di un brano di “Lettere a una sconosciuta”. Queste lettere, questi disegni ritrovati, sono la testimonianza dell’ultimo amore di Antoine de Saint-Exupery, la cui raccolta compone il libro. Un amore che fa tornare bambini, ma con la consapevolezza di chi è già grande, segnato dalla vita e dalla delusione. Questa lettera ce lo restituisce romantico, sognatore, e in questo passaggio ci permette di confrontarci con l’”uomo” Antoine”, con il suo essere un Cancro. Dipendere dall’amore e dal cuore senza età. E, penso che forse, in questo caso, una guarigione ai suoi patimenti dell’anima non ci avrebbero permesso di “possedere” universalmente un capolavoro come “Il piccolo Principe” (ma questo è e rimane, ovviamente, un mio libero pensiero, il mio nostalgico adolescenziale attaccamento.. a questo libro…sono pur sempre un ascendente cancro!)

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..Sono le cinque del pomeriggio: da ora fino al momento di dormire sarò solo, perché ai miei amici ho detto che sono stanco e non voglio vedere nessuno. La signorinella a cui ho strenuamente riservato queste ore di libertà non si è neanche data la pena di telefonare per dirmi che non veniva.
Scopro con malinconia che il mio egoismo non è poi così grande, visto che ho dato ad altri il potere di farmi soffrire.
Signorinella, dare questo potere è dolce. Vederlo usare è malinconico.
Le favole sono fatte così. Una mattina ti svegli e ti dici: “Era solo una favola…” Sorridi di te: ma nel profondo non sorridi affatto. Sai bene che le favole sono l’unica verità della vita. L’attesa. I passi leggeri. Poi le ore che scorrono fresche come un ruscello sui ciottoli bianchi tra due rive erbose. I sorrisi, le parole senza importanza così piene d’importanza. Ascolti la musica del cuore: è bello, bellissimo per chi è capace di sentire…Ovviamente vuoi tante cose. Vuoi cogliere tutti i fiori e tutti i frutti. Vuoi respirare tutti i prati. Giocare. Ma è davvero giocare? Non sai mai dove il gioco cominci né finisca, però sai che mette tenerezza. E che sei felice.
Non mi piace il clima interiore che ha rimpiazzato la mia primavera: un misto di delusione, aridità e risentimento. Fluttuo in un tempo vuoto in cui non ho più niente da sognare. La cosa più triste quando hai un dispiacere è chiederti “vale la pena…?”
Vale la pena avere questo dispiacere per chi non si preoccupa neppure di avvisare? Certamente no. Allora non hai neanche il dispiacere, ed è più triste ancora.
Oggi non c’è nessun piccolo principe, né ci sarà più. Il piccolo principe è morto. Anzi, è diventato scettico. Un piccolo principe scettico non è più un piccolo principe. Non le perdono di averlo rovinato. Non ci saranno più neanche lettere, né telefonate, né segni di vita.Sono stato imprudente, non pensavo che continuando così avrei rischiato di farmi male. E invece il roseto mi ha trafitto mentre coglievo una rosa. Il roseto dirà: che importanza avevo per te? Io mi succhio il pollice sanguinante e rispondo: “nessuna, roseto, nessuna”. Niente ha importanza nella vita. (Nemmeno la vita.) “Addio, roseto”.

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Tu dunque figlio della Luna

Fai della tua vita un sogno, e di un sogno, una realtà”

Antoine de Saint-Exupery

Perché solo quando la vita viene vissuta con pienezza e coraggio conta qualche cosa, e perché il suo significato scaturisce dalle imprese che gli uomini riescono a compiere.”

By Nunzy Conti-tutti i diritti sono riservati

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