URANIDE LA CITTÀ DEL RISVEGLIO

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« Due strade divergevano in un bosco, ed io
—Io presi quella meno battuta,
E questo ha fatto tutta la differenza »
(Robert Frost, The Road Not Taken, 1916)

A quel bivio vogliamo incontrarvi….per  camminare insieme verso il risveglio

“Come posso mettere insieme in un’immagine coerente i pezzi della mia vita? Come posso rintracciare la trama di fondo della mia storia?Il corso della tua vita è stato descritto al futuro anteriore.

“Per scoprire l’immagine innata dobbiamo accantonare gli schemi psicologi generalmente usati – e per lo più usurati. Essi non rivelano abbastanza. Rifilano le vite per adattarle allo schema: crescita come sviluppo, una fase dopo l’altra, dall’infanzia attraverso una giovinezza tormentata fino alla crisi della mezza età e alla vecchiaia, e infine alla morte. Mentre procedi, un passo dopo l’altro, attraverso una mappa già tutta disegnata, ti ritrovi su un itinerario che ti dice dove sei stato prima ancora che tu ci sia arrivato, o nella media di una statistica calcolata da un attuario per conto di una compagnia di assicurazioni. Il corso della tua vita è stato descritto al futuro anteriore.”

“Oppure, invece della prevedibile autostrada, sarà il “viaggio” fuori dagli itinerari battuti, in cui si accumulano e si scartano episodi senza un disegno, e gli eventi sono frantumati come in un curriculum vitae organizzato esclusivamente sulla base della cronologia: prima ho fatto Questo, poi Quest’altro. Una vita simile è come una narrazione priva di trama, tutta imperniata su una figura centrale sempre più tediosa, “io… io… io”, che vagola nel deserto dei “vissuti” senza più linfa.”

(James Hillman, Il codice dell’anima)

“Nel mezzo del cammin di nostra vita/mi ritrovai per una selva oscura/ché la diritta via era smarrita./Ahi quanto a dir qual era è cosa dura/esta selva selvaggia e aspra e forte/che nel pensier rinova la paura!” (Inferno,Canto I-)
Dante “nel mezzo del cammin della sua vita” si ritrova, senza sapere come, “in una selva selvaggia ed aspra e forte”, ma proprio in essa egli trova un bene. Infatti, errando in quella selva giunge ai piedi di un colle, guarda verso l’alto e vede che esso è illuminato dal Sole. In questa semplice allegoria viene simboleggiata in rapida sintesi tutto ciò che riguarda le prime fasi dello sviluppo spirituale. La selva selvaggia rappresenta non solo..la vita viziosa dell’uomo ordinario, ma anche, e soprattutto, lo stato speciale di disagio, di sofferenza acuta, di tenebra interiore che suole precedere il risveglio spirituale.(R.Assagioli)

PERCHÈ URANIDE LA CITTÀ DEL RISVEGLIO?

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In Astrologia “LA CHIAMATA, IL RISVEGLIO sono scanditi da tempi precisi in linea con i transiti di Urano sul Sole e sulla Luna.  Urano ,colui che risveglia il Dormiente, la coscienza intorpidita dal sovrapporsi di cliché comportamentali acquisiti che ci impediscono di vedere il nostro vero cammino.. ma quando l’Anima chiama il Maestro risponde.. E Urano rappresenta il passaggio obbligato che ognuno di noi deve fare quando la coscienza per andare avanti ha bisogno di nuove informazioni che arrivino dai contenuti dell’inconscio. Irrompe nello status quo creato da Saturno, soprattutto quando la nostra vita non è in linea con la nostra AUTENTICITÀ. Si potrebbe definire la PORTA DELL’INCONSCIO. Nel progetto dell’IO, Saturno rappresenta la “barriera del super-io” che impedisce per tutto il tempo

necessario l’immissione di contenuti che potrebbero minare il sereno sviluppo della coscienza e una sana struttura dell’IO. Ma quando questa modalità diventa stantia o impedisce che ci si elevi verso il progetto dell’anima a cui siamo destinati, Urano crea lo scossone necessario perchè avvenga il risveglio. Una bomba ad orologeria che scoppierà e aprirà le porte a quei contenuti nascosti che ci servono e per i quali ormai siamo pronti! Il viaggio “inizia quando l’Anima o Sé Superiore, fino a quel momento in sonnecchiante attesa, pervade con la sua energia/coscienza i veicoli di coscienza umana inferiori quali l’Ego e la mente, e prosegue poi con un lungo processo di trasmutazione di energia e di elevazione in consapevolezza. (R.Assagioli). E inizia il Risveglio spesso molto doloroso perché prendere coscienza di chi siamo veramente e cosa siamo chiamati a fare , non è proprio cosa facile ma è anche la cosa “più preziosa e meravigliosa che un essere umano possa mai sperimentare.” Accediamo ad un periodo di crisi e confusione esistenziale perché la vita dovrà essere cambiata inevitabilmente pena la NEGAZIONE alla propria SVOLTA PERSONALE” a un accesso superiore di conoscenza e spiritualità, alla propria MISSIONE DELL’ANIMA, alla SERENITÀ della SCELTA AVVENUTA: “l’essere umano deve risvegliarsi spiritualmente e diventare un essere pienamente cosciente e spiritualmente responsabile..”

“Nasciamo con un carattere,
ci viene dato,
è un dono dei guardiani
della nostra nascita,
come dicono le vecchie storie…
Ognuno entra nel mondo
con una vocazione
(James Hillman, Il codice dell’anima)

Questo LUOGO È PER CHI INIZIA IL VIAGGIO, QUESTO È IL LUOGO DOVE POTETE RILASSARE LA VOSTRA ANSIA, QUESTO È IL LUOGO DELLE RISPOSTE, e ancora, QUESTO È IL LUOGO DELLE COSCIENZE RISVEGLIATE è per tutti voi viaggiatori alla ricerca della VOSTRA VERITA’ interna..a voi che state attraversando questa fase di risveglio e che vi fate continuamente domande sul CHI SONO IO’? COSA CI FACCIO QUI? QUAL’E’ IL SENSO DELLA MIA VITA? A COSA SONO DESTINATO? Sei costantemente insoddisfatto e in continua discussione con te stesso…sei sulla strada della consapevolezza..

“VIVERE PER SOPRAVVIVERE È UNA VERA BESTIALITÀ”

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Quando la vita è vuota, quando la vita non ha significato, quando ci “viviamo addosso” e ci allontaniamo dal nostro centro vitale è facile arrendersi, non vivere…è proprio lì che dobbiamo agire..E “
Uranide la città del risveglio”,si prefigge proprio l’obiettivo di prendervi per mano e guidarvi verso LA VOSTRA RINASCITA. Quella strana sensazione di non essere più a proprio agio nella nostra vita e quel sentirci costantemente inadeguati ad una quotidianità che non ci appartiene più , anticipa la grande crisi PROCURATA DALL’APPELLO DELL’ANIMA. Nostro dovere è non ignorarla se non vogliamo diventare pecore al pascolo di un deserto senz’acqua, sopravvissuti  a una realtà nche ci appare ormai indegna svegliarsi ogni mattina aspettando solo la fine dei  giorni…

Senza voler apparire catastrofici …ma innaturalmente realisti.. così ci si sente quando non si ha più alcuno scopo…e molti di noi lo sanno bene perchè hanno già in precedenza avuto il sentore di quella  chiamata e tutto il senso di quella risposta ce lo restituisce James Hillman nel Codice dell’Anima.

Vi invito a leggere questo passaggio,inizio del viaggio di rivelazione di Hillman stesso:

“Ci sono più cose nella vita di ogni uomo di quante ne ammettano le nostre teorie su di essa. Tutti, presto o tardi, abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada. Alcuni di noi questo “qualcosa” lo ricordano come un momento preciso dell’infanzia, quando un bisogno pressante e improvviso, una fascinazione, un curioso insieme di circostanze, ci ha colpiti con la forza di un’annunciazione: Ecco quello che devo fare, ecco quello che devo avere. Ecco chi sono.
Questo libro ha per argomento quell’annuncio.
O forse la chiamata non è stata così vivida, così netta, ma più simile a piccole spinte verso un determinato approdo, mentre ci lasciamo galleggiare nella corrente pensando ad altro. Retrospettivamente, sentiamo che era la mano del destino.
Questo libro ha per argomento quel senso del destino.
Tali annunci e tali sensazioni determinano una biografia con altrettanta forza dei ricordi di violenze terribili; solo che quegli enigmatici momenti tendono a essere relegati in un angolo. Le nostre teorie, infatti, danno la preferenza ai traumi, e al compito che essi ci impongono di elaborarli. Ma, nonostante le offese precoci e tutti i “sassi e i dardi della oltraggiosa sorte”, noi rechiamo impressa fin dall’inizio l’immagine di un preciso carattere individuale dotato di taluni tratti indelebili.
Questo libro ha per argomento la potenza di quel carattere.
Poiché le teorie psicologiche della personalità e del suo sviluppo sono così fortemente dominate dalla visione “traumatica” degli anni infantili, la messa a fuoco dei nostri ricordi o il linguaggio con cui raccontiamo la nostra storia sono a priori contaminati dalle tossine di tali teorie.

E’ possibile,invece, che la nostra vita non sia determinata tanto dalla nostra infanzia, quanto dal modo in cui abbiamo imparata a immaginarla. I guasti non ci vengono tanto dai traumi infantili , bensì – è quanto si sostiene in questo libro – dalla modalità traumatica con cui ricordiamo l’infanzia come un periodo di disastri arbitrari e provocati da cause esterne che ci hanno plasmati male.
Questo libro, dunque, vuole riparare in parte a tali guasti, mostrando che cos’altro c’era, c’è, nella nostra natura. Vuole risuscitare le inspiegabili giravolte che ha dovuto compiere la nostra barca presa nei gorghi e nelle secche della mancanza di senso, restituendoci la percezione del nostro destino. Perché è questo che in tante vite è andato smarrito e va recuperato: il senso della propria vocazione, ovvero che c’è una ragione per cui si è vivi. Non la ragione per cui vivere; non il significato della vita in generale, o la filosofia di un credo religioso: questo libro non ha la pretesa di fornire risposte del genere. Esso vuole rivolgersi piuttosto alla sensazione che esiste un motivo per cui la mia persona, che è unica e irripetibile, è al  mondo, e che esistono cose alle quali mi devo dedicare al di là del quotidiano e che al quotidiano conferiscono la sua ragion d’essere; la sensazione che il mondo, in qualche modo, vuole che io esista, la sensazione che ciascuno è responsabile di fronte a un’immagine innata, i cui contorni va riempiendo nella propria biografia.

Il nostro viaggio “ha per argomento quell’annuncio”

Il nostro obiettivo “ha per argomento quel senso del destino”

Il nostro risveglio ha per argomento la potenza di quel carattere.

Questa esperienza, “dunque, vuole riparare in parte a tali guasti”, restituirci il senso  che in tante vite è andato smarrito e va recuperato: il senso della propria vocazione, ovvero che c’è una ragione per cui si è vivi”e resituirci quel senso di dignità perduto, perchè esiste un motivo per cui la mia persona, che è unica e irripetibile, è al  mondo” e noi vogliamo saperlo!
Vi aspettiamo…seguiteci in questa avventura

A BREVE IL SITO DI URANIDE LA CITTÀ DEL RISVEGLIO SARÀ ON-LINE-TROVERETE TUTTE LE COORDINATE PER LA VOSTRA MAPPA DEL TESORO…

a prestissimooo

Nunzy Conti-tutti i diritti sono riservati

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